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Laco

Laco

La nostra recente visita alla sede Laco di Pforzheim, nella Foresta Nera, ci ha fornito l’ispirazione per presentarvi questa piccola ma forte azienda che ha attraversato l’ultimo secolo fino ai giorni nostri con i suoi storici modelli da aviazione.
Quando nel 1918 la Prima guerra mondiale ebbe fine, il Trattato di Versailles impose dure condizioni alla Germania, costretta a dover pagare un ingentissimo risarcimento per i danni di guerra e ad accettare una “clausola di colpevolezza per la guerra” che la riconosceva come unica responsabile.
Il trattato pose inoltre grosse limitazioni alle forze armate tedesche. Aviazione e Marina furono completamente abolite e la fabbricazione di armi, munizioni e materiale bellico di qualsiasi natura non poteva essere effettuata se non dietro approvazione dei Governi delle principali Potenze alleate e associate. Questo segnò una battuta d’arresto anche per il mercato dei segnatempo e degli strumenti di bordo da aviazione.
Nacquero così decine di circoli aerei, di club dell’aria, classificati come Aeronautica civile, dove si addestravano anche coloro che sarebbero poi divenuti i primi piloti della Luftwaffe. La richiesta di strumenti di bordo e di orologi da aviatore tornò a crescere.
È in questi anni, precisamente nel 1925, che venne fondata l’azienda di famiglia Lacher & Co., dalle cui sillabe iniziali deriva il nome LACO, da Frieda Lacher e Ludwig Hummel a Pforzheim.
<<L’idilliaca città di Pforzheim è sede della raffinata manifattura orologiera tedesca da oltre 200 anni e si è guadagnata il soprannome di Golden City (Città d’Oro)>>
La principale attività era la produzione di orologi tramite il montaggio di movimenti di manifattura svizzera all’interno di casse di produzione propria. Questo consentiva un notevole risparmio sui dazi doganali, ma rendeva le aziende manifatturiere tedesche dipendenti dai produttori svizzeri.
La neonata Lacher & Co. ebbe un grande successo iniziale ma, a soli sette anni dalla fondazione, i due partner commerciali si separarono. Ludwig Hummel portò avanti l’azienda sotto il nome Laco e parallelamente fondò, nel 1933, la società DuRoWe (Deutsche RohWerke) per diventare indipendente dai produttori di componenti svizzeri. Frieda Lacher invece, avviò un suo ramo come entità consociata ma distinta da Durowe e Laco.
I due soci seguirono due diversi percorsi:
La Erich Lacher Uhrenfabrik, si specializzò nella produzione di parti di precisione per orologi da polso, come ruote e pignoni e solo più tardi, nel 1936, con l’entrata del figlio Erich Lacher in società e il cambio di nome in “Erich Lacher Uhrenfabrik”, si tornò a produrre di nuovo orologi finiti.
La Durowe di Hummel, invece, avviò lo studio e la produzione di nuovi meccanismi, così da rifornire non solo la Laco, che continuava a produrre orologi, ma anche altri costruttori tedeschi. La gamma di produzione divenne ampia e di alta qualità. Venivano prodotti due tipi di meccanismi tondi (linee 8 ¾ – cal. 318 e 10 ½ – cal. 410) e tre tipi di meccanismi non tondi (linee 5 ¼ – cal. 50, 7 ¾ x 11 – cal. 275 e 10 ½) caratterizzati da un’ulteriore “F” per Formwerk.
La compagnia continuò a crescere costantemente fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, con un numero di meccanismi prodotti mensilmente in aumento da 20.000 a 30.000.
Lo storico laboratorio Laco – Immagine: Laco
Nel 1940, sulla base delle prescrizioni del Ministero dell’Aviazione per gli strumenti da navigazione Fl23883 (Orologi da osservazione), alcuni fabbricanti presero la decisione di riadattare la produzione alle nuove rigorose specifiche. La compagnia Laco-Durowe di Hummel era tra queste.
A destra: Specifiche del RLM – Ministero dell’Aviazione – sullo strumento di volo “Orologio da osservazione” (B-Uhr) Fl.23883 A sinistra: Navigatore di bordo con indosso il B-Uhr
Fu una delle sole cinque compagnie a produrre i cronometri da 55 millimetri per l’esercito tedesco:
• IWC – Schaffhausen
• Stowa – Engelsbrand
• Wempe – Glashutte
• Lange & Sohne – Glashutte
• Laco – Pforzheim
Durante la guerra, continuò a produrre i movimenti del grande cronometro-grado usato negli orologi da osservazione (B-Uhr) commissionati dal Governo per l’uso da parte dell’aviazione tedesca.
Poco prima della fine della Seconda guerra mondiale, nel 1945, bombardieri alleati bombardarono e rasero al suolo la città di Pforzheim. Delle sedi di Laco, Durowe e Erich Lacher Uhrenfabrik non rimase in piedi molto…
Nonostante la distruzione, la ricostruzione fu presto avviata dopo la fine della guerra.
Nel 1949 le società erano di nuovo operative. Aiutato dal Piano Marshall, Ludwig Hummel fece erigere un impressionante edificio di cinque piani da adibire a nuova sede per Laco e Durowe dove, negli anni ’50, erano operativi 1.400 tra dipendenti e operai. La produzione di ingranaggi raggiunse gli 80.000 pezzi mensili.
Nelle foto: l’edificio di cinque piani costruito dopo la Seconda guerra mondiale ed alcuni dipendenti al lavoro
Gli anni tra la ripresa postbellica ed il 1959 sono considerati come il Periodo d’Oro in cui Laco godette di una forte posizione sul mercato grazie all’orologio a carica manuale e, a partire dal 1952, con i modelli automatici mentre Durowe riforniva vari produttori con un numero sempre maggiore di movimenti.
Nel 1959 Ludwig Hummel cedette Laco e Durowe alla US Time Corporation (in seguito Timex) per la sorprendente cifra di 50 milioni di marchi. Il colosso americano era infatti particolarmente interessato alle avanzate ricerche di Laco-Durowe nel campo dei segnatempo elettrici ed elettronici e, nel 1961, mise a frutto la tecnologia sviluppata con l’uscita sul mercato del nuovo Laco Electric, il primo orologio elettrico tedesco funzionante ed affidabile.
Dopo l’uscita del modello elettrico però, la Timex divise la Laco-Durowe una volta per tutte e vendette Durowe alla società svizzera Ebauches SA nel 1965 mantenendo solo Laco.
La compagnia svizzera intendeva impiegare la Durowe per produrre esclusivamente movimenti meccanici per orologi da polso e per avere facile accesso ai mercati della odierna Unione Europea. L’azienda venne infatti convertita alla produzione di massa e nel 1974 la produzione
di movimenti raggiunse i 550.000 pezzi. La compagnia era diventata il maggior produttore in Germania di movimenti per orologi.
Purtroppo, una nuova tecnologia, ancora oggi tra le più popolari utilizzate nell’orologeria, ha sostituito i movimenti meccanici degli anni ’70 e ’80 quasi completamente: i movimenti al quarzo alimentati a batteria. Come molti alti produttori, anche Laco e Durowe soffrirono molto per la “Rivoluzione del Quarzo”.
L’aiuto arrivò negli anni ’80 quando Horst Günther della Erich Lacher Uhrenfabrik, che durante tutti questi anni aveva continuato ad esistere e a produrre come consociata minore di Laco, acquistò i diritti ed il logo LACO dalla Timex e per la prima volta dopo 55 anni le due società tornarono unite. Le basi per l’attuale società Laco erano poste.
Da allora, Laco è tornata alle origini ed ai tradizionali valori per produrre orologi tedeschi fatti a mano, con movimenti svizzeri all’interno.
Nel 2000, per celebrare il 75° anniversario della società, Laco ha rilanciato l’originale Pilot Watch degli anni ’40. Ne sono stati prodotti solo 75 pezzi che montavano tutti l’originario movimento Durowe D5. Al prezzo di 7.500 Marchi cadauno, sono stati immediatamente venduti.
Nel 2005, in occasione dell’80° anniversario, sono stati prodotti 500 pezzi limitati del Replika, dotati di movimenti svizzeri ETA e fondello in vetro.
Nel 2009 è stata presentata una serie limitata di 20 orologi tascabili da Marina Militare con quadrante completamente luminescente. Ciascuno dei movimenti originali è un movimento autentico degli anni ’40 (Durowe D5).

Laco non ha potuto sopravvivere con le sole proprie forze alla crisi economica del 2009 e, come molte altre aziende, ha dovuto dichiarare fallimento. Venne acquistata dalla Kienzle che però dovette dichiarare fallimento a sua volta poco tempo dopo.
Infine, nella primavera del 2010, Laco tornò operativa con un ridotto staff composto di 8 membri esperti del settore e sotto il nominativo di Laco Uhrenmanufaktur GmbH. Rimanendo fedeli alle origini della compagnia, si perseverò la produzione manifatturiera anziché industriale. Perché è la qualità che conta, non la quantità. E l’inversione di tendenza ebbe successo. Laco stava tornando economicamente stabile.
Da quel momento, non solo i tradizionali tesori di successo come gli orologi da aviatore sono stati rifiniti sotto la nuova direzione aziendale, ma è stato anche gestito con successo il lancio di circa due dozzine di nuovi modelli sul mercato.
Oggi Laco ha circa 20 dipendenti e, tra questi, numerosi sono gli orologiai che apportano un contributo prezioso dall’ideazione fino all’ultima rifinitura. Inoltre può contare su oltre 40 distributori in tutto il mondo e nel 2013 ha raggiunto i 40.000 pezzi prodotti.
Appare chiaro che Laco, con così pochi dipendenti, ottiene un rendimento tale solo grazie all’acquisto dei componenti. I movimenti utilizzati provengono esclusivamente dalla Svizzera (Swatch Group, ETA) e dal Giappone (Citizen Group, Miyota).
Anche componenti quali lancette e quadranti provengono da aziende manifatturiere dell’orologeria estera con fasce di prezzo medio-basse, ma questa del resto è una pratica comune anche tra aziende appartenenti alla fascia di prezzo alta.
Laco raggiunge la percentuale significativa del valore prodotto in Germania e pertanto porta di diritto l’ambita dicitura “Made in Germany” stampata sui propri orologi grazie al lavoro manuale nella produzione.

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